Biblioteca (lettura pubblicata dalla BBT the bhaktivedanta book trust international)



Eroi effimeri e fans in lacrime
di Vraja Vihari Dasa

Mi stropicciai gli occhi incredulo. Era proprio il mio eroe. Avevo collezionato le sue foto e gli articoli di giornale pubblicati in tutti i quotidiani per una decina d’anni. Le sua gesta di giocatore di cricket e di scrittore erano ben note e la mia stanza era dedicata alla sua vita gloriosa. Quando lo vidi con aria smarrita attraversare la strada, colsi l’occasione per dimostrargli il mio affetto. La mia mente pensò a migliaia di cose che avrei potuto dirgli. Dopo tutto non ero un diciannovenne qualsiasi, ero il suo più grande fan! Attraversai la strada di corsa e affannato e ansimante timidamente mi presentai. Senza farmi neanche un mezzo sorriso e facendo solo finta di riconoscermi, guardava frettolosamente in tutte le direzioni. “Posso aiutarti?” mi offrii spontaneamente. “Vorrei un taxi. Puoi chiamarne uno?” Corsi via a tutta velocità e tornai subito con un taxi, appena in tempo per vederlo partire in un altro taxi.

E prima che noi due potessimo parlare di quei momenti culminanti di una partita di cricket che ti fanno mordere le unghie, degli articoli che coglievano nel segno e di tutti quei meravigliosi momenti che fanno sobbalzare il cuore, se n’era già andato. Mentre mi sforzavo di non perdere di vista il taxi, il tumultuoso traffico di Mumbai lo inghottì. Mi sedetti su una panchina vicina, sopraffatto dall’emozione di questo incontro certamente unico nella vita con il leggendario giocatore di cricket, con il mio eroe che veneravo. Subito, comunque, la dolorosa realtà calò su di me: non significavo niente per lui e non gli sarebbe potuto importare di meno del mio entusiasmo. Ero insignificante per lui e quello scambio che avevo desiderato tanto intensamente non ci sarebbe stato.


SENZA SPERANZA DI ESSERE SPECIALE

Anni dopo, mentre stavo facendo delle compere nel supermercato indiano della spiritualità, vidi per caso un volantino che diceva: “Scopri la persona più speciale: tu.” Non potei fare a meno di confrontare questo e altri inviti simili con la mia precedente esperienza dolorosa, in cui ero stato respinto come una persona di nessuna importanza. Pubblicità, cartelloni, film, copertine di vari prodotti ci fanno sentire come se fossimo il centro dell’universo, con il mondo ai nostri piedi. La realtà invece ci riserva spiacevoli sorprese e le nostre delusioni smentiscono le grandi promesse delle compagnie pubblicitarie. Queste delusioni capitano abbastanza spesso per essere considerate solo scuse da pessimisti. Nel frattempo andiamo avanti, sperando che il prossimo incontro con il mondo “reale” faccia girare le cose a nostro favore e ci faccia sentire speciali; e il mondo “dell’illusione” è lì per mantenerci ottimisti e positivi. Mentre nutriamo la nostra coscienza con le immagini ingannevoli dei media centrate sull’ego, cerchiamo momenti speciali e relazioni che stimolino il nostro ego. Sfortunatamente le persone si preoccupano più del loro ego che di quello degli altri. Il risultato è ben lontano dalla reciprocazione a cui disperatamente aneliamo.

Le relazioni spesso diventano amare e finiscono con una separazione o un divorzio. La naturale conseguenza dei conflitti dell’ego è la sfiducia e lo scontro che portano ad una spirale di violenze domestiche e sociali. La disperata ricerca della valorizzazione del sé porta molte persone a cercare un percorso spirituale, com’è evidenziato dal boom degli affari “spirituali” in India. Troppe sette però sostengono soltanto la nostra ossessiva presunzione, incoraggiandoci a credere di essere Dio. Esse mettono in giro frasi attraenti e sinonimi per Dio come “amore”, “divertimento e gioia” e “pace e bellezza”. Ci confortano usando parole intelligenti e promettendoci la pace attraverso la meditazione silenziosa o il controllo del respiro. Ponendoci su un ritrovato piano mentale, diciamo che la vita è incompleta senza “spiritualità”. Alcuni di noi riescono a vedere questo inganno e restano presi da una profonda sensazione di tradimento dovuta a miriadi di cosiddetti guru.


SVELANDO LA FINZIONE

Alcuni anni dopo l’incontro deludente con il mio eroe diventai un devoto Hare Krishna e imparai che Dio, Krishna, è la persona più speciale e che noi siamo veramente insignificanti in confronto a Lui e al cosmo. Inoltre, anche tutti gli eroi del mondo materiale sono, come noi, semplici nomi che scompaiono subito, portati via dalle onde del tempo. Ricordando il mio incontro da giovane con un eroe di tale fatta, capii quanto fosse vera la filosofia della coscienza di Krishna. Molte persone però si spaventano di fronte a questa decisa dichiarazione della grandezza di Dio e della nostra scarsa importanza, perché questa realtà è precisamente quello che essi cercano di dimenticare. Se affrontato e scoperto, un ladro o un fuggiasco è soltanto dispiaciuto o arrabbiato. Il ritratto che le Scritture fanno della sgradevole realtà di questo mondo turba l’infernale inclinazione, dura a morire, a cercare qui il piacere.


L’AMORE DI KRISHNA CI RENDE SPECIALI

Un esame più attento degli insegnamenti di Krishna mostra che la posizione di ogni essere vivente non è soltanto irrilevante, ma simultaneamente anche speciale. Noi siamo tutti parti di Dio, Krishna, e la nostra posizione costituzionale è servire Lui, il Supremo, il Signore che ama tutti indistintamente. Questo servizio non solo riempie i nostri cuori con una felicità che trascende i comuni piaceri materiali, ma ci ristabilisce nella nostra posizione speciale. Nel mondo spirituale, la nostra dimora originale, ogni anima ha una relazione speciale con Krishna. Sebbene minuscoli e insignificanti se paragonati al Signore, possiamo conquistarLo attraverso il metodo del servizio d’amore devozionale. Un dito è insignificante se separato dal corpo, ma ha un valore speciale se connesso alla mano. Una vite è inutile se è separata dalla macchina, ma quando viene rimessa al suo posto ha la sua speciale funzione. È la nostra relazione con Krishna che ci rende speciali. Separati da Lui, la venerazione di nessun eroe può dare significato alla nostra vita. Una pia meditazione sulla nostra irrilevanza rispetto al Signore Supremo e ai Suoi numerosi servitori ci rende umili. Questa umiltà addolcisce il nostro cuore e cattura il cuore di Krishna. In forte contrasto con l’adulazione rivolta alle superstar, in cui anche i più appassionati entusiasti sono lasciati isolati, un approccio spirituale basato sull’umiltà e sul servizio trasforma sconosciuti servitori in ricettacoli gloriosi della misericordia e dell’amore del Signore.


KRISHNA RECIPROCA CON I SUOI FAN

A differenza di molti eroi moderni che possono non curarsi mai di sapere quanto siano amati dai loro fan, Krishna, presente nel cuore nella forma di Anima Suprema, conosce anche i più piccoli desideri ed è sempre pronto a reciprocare con il nostro desiderio di amarLo. In realtà è più contento Krishna di riceverci nel Suo abbraccio affettuoso di quanto lo siamo noi di sentire il calore della Sua presenza nella nostra vita. Le Scritture sono ricche di esempi di reciprocazione del Signore con i Suoi “fan” o devoti. Mentre un eroe di questo mondo può essere selettivo nella scelta della sua compagnia, Krishna risponde al richiamo dei Suoi devoti senza tener conto del sesso, dello stato sociale, dell’importanza o perfino della specie. Mrigari, un crudele cacciatore che feriva a morte gli animali, si divertiva a guardarli morire in mezzo a tremende sofferenze.

Narada Muni, l’amico intimo del Signore, cambiò il cuore di Mrigari, che si mise immediatamente a pregare il Signore cantando i Suoi nomi. Krishna sentì l’invocazione di Mrigari e riempì il suo cuore di amore e di compassione. Mrigari proseguì su quella strada e diventò un grande santo che mostrava una gentilezza senza pari verso tutti gli esseri viventi. Krishna udì l’invocazione di Dhruva, sebbene fosse un bambino di appena cinque anni. A Krishna non interessa l’intelletto materiale e l’educazione di una persona. Ciò è confermato dal Suo affettuoso comportamento con le scimmie di Vrindavana e dal Suo tempestivo intervento in favore dell’elefante Gajendra, che trovandosi in pericolo invocò il Signore. La gobba Kubja e Sudama ridotto in povertà non erano assolutamente persone ricche e famose. Vidura, figlio di una servitrice, fu escluso dalla elite di Hastinapura. Krishna fu pronto a rispondere alle richieste di tutti questi devoti.


IL DESTINO DEGLI EROI EFFIMERI

Cosa dire degli eroi che ho abbandonato per seguire Krishna? Se io sono insignificante, lo è anche il campione di cricket, che dopo alcuni anni in primo piano si trova privato del bagliore dei media e se è fortunato può evitare una disonorevole sospensione dalla squadra per un periodo di scarse prestazioni. La situazione delle regine di bellezza, degli uomini macho e dei messia politici non è diversa. Le sensazionali bellezze degli anni ’80 oggi non sono più famose e sono state sostituite da un nuovo gruppo di facce carine, che saranno presto sostituite da un altro nuovo gruppo. Ogni giorno sui cartelloni, sugli schermi della televisione e sulle copertine di famose riviste appaiono nuovi eroi e le persone perdono la testa dietro a loro. Giovani uomini e donne seguono come pazzi queste star e incidono i loro nomi nelle pagine fugaci della storia. Ma in realtà quanto sono importanti, anche rispetto a questo pianeta? In Cina, la nazione più popolata del mondo a noi vicina, non vi è traccia di cricket o di Bollywood, ma i suoi cittadini, che sono più di un bilione, hanno anch’essi i loro eroi. Pertanto, la preziosa energia umana viene sprecata nel rincorrere con entusiasmo mete effimere.


CEDERE IL POSTO AL VERO EROE

Come devoti di Krishna diciamo addio ad una vita tragica in un mondo di ipocrisia e del falso “tutto va bene”. Invece di cercare di essere grandi è il momento di vivere in un mondo centrato sul servizio a Colui che è grande. È questo atteggiamento che Lo conquista. Come risposta al nostro servizio e al nostro modo sincero di rivolgerci a Lui con il canto dei santi nomi, Krishna colma i nostri cuori di gioia spirituale. Non è necessario soffocare la nostra passione per adorare un eroe; è sufficiente cambiare l’oggetto. Con Krishna al centro non ci sono più delusioni. E malgrado tutte le accuse di dare un’immagine cupa di questo mondo, gli Hare Krishna, con i loro volti sorridenti, continuano a cantare felicemente e a danzare seguendo le melodie di Krishna.
Vraja Vihari Dasa fa servizio a tempo pieno al tempio ISKCON di Chowpatty (Mumbai) e insegna la coscienza di Krishna agli studenti di vari college.